A Milano si presenta la Carta dello sviluppo urbano

Flussi, crescita sostenibile, in a sostenibile, inclusione: l’architettura può costruire comunità. «Le città italiane nello sviluppo urbano. «Le città italiane modello per il mondo»

MilanoLe parole chiave sono le parole del futuro: sviluppo responsabile, rigenerazione urbana, ecosostenibilità, integrazione, inclusione. E l’idea di architettura non è più solo quella di una sequenza di spazi formalmente perfetti, ma di una «disciplina» capace di produrre anche buone pratiche e buoni comportamenti.  Undertaking For Great Cities, la carta siglata da Manfredi Catella, Stefano Boeri, Elizabeth Diller, Gregg Jones, Lee Polisano, Carlo Ratti, Cino Zucchi (membri del Coima City Lab,think-tank per lo sviluppo di spazi urbani sostenibili e resilienti dedicati a favorire rinnovazione in Italia) e Chris Choa che sarà presentata oggi a Milano nel corso dell’ottavo Coima Real Estate Forum, vuole dare prima di tutto «un segno morale di impegno personale per realizzare città straordinarie per tutti e rispettose dell’ambiente». 

Si tratta di una Carta «che stabilisce linee guida per lo sviluppo responsabile dei progetti urbanistici del futuro» rivolta ad architetti, sviluppatori e istituzioni pubbliche «che stabilisce standard quantitativi e qualitativi per lo sviluppo di progetti di rigenerazione urbana sostenibili».

                       

Cinque miliardi di euro di investimenti responsabili previsti nei prossimi 5 anni di cui oltre 2 miliardi già in fase di realizzazione. Una Carta importante, ha detto Diller —«perché l’architettura è oggi più che mai lo specchio di come cambia la società e di quello che un cambiamento ragionato può produrre». Come dimostra il tratto dell’High Line di New York, nell’area di West Chelsea, progettato proprio dallo studio Diller, Scofidio + Renfro (lo stesso che ha firmato il «nuovo» Moma appena inaugurato) diventato ormai una vera e propria macchina capace di generare attività sociale.

Tutto sembra nascere dalla convinzione che «i flussi migratori dei prossimi decenni qualificheranno le città tra le infrastrutture fisiche più importanti del pianeta richiedendo un approccio responsabile alla rigenerazione urbana che sappia conciliare ambiente e comunità, integrando innovazione e affrontando temi fondamentali come l’inclusione sociale».

«Questa Carta rappresenta un codice di comportamento da adottare per una rigenerazione urbana responsabile che possa partire proprio dalle città italiane come esempio per tutte le città del mondo» ha commentato Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima.

Le linee guida tracciate prevedono che il disegno e la gestione di progetti di rigenerazione urbana dovranno essere a servizio del bene comune, creare un’identità, generare un senso di «luogo», integrarsi con il resto del territorio, seguire i cambiamenti e durare nel tempo, contribuire a un ambiente più sano, incoraggiare l’integrazione, promuovere la biodiversità e la cultura green.

Un segnale positivo che arriva proprio mentre Porta Nuova a Milano sta per affrontare la fase 2 della propria riqualificazione. A firmarla sarà lo studio Citterio-Viel: 150 mila metri quadrati e 20 mila di spazi pubblici sono un bacino su cui interverrà la parte finale della riqualificazione di Porta Nuova, fatta non solo di bei progetti isolati come cattedrali nel deserto, ma che (come è già successo con il Bosco Verticale) potranno essere di stimolo per la rinascita del- l’ex-Scalo Farini. Un effetto domino che sa già di futuro.

Stefano Bucci – Corriere della Sera di giovedì 24 ottobre 2019

 

 

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